Nelle biografie di Santa Giacinta e San Francesco Marto, i due pastorelli di Fatima elevati alla gloria degli altari il 13 maggio 2017, si leggono passaggi toccanti sul loro amore per la Santa Eucaristia.
La loro intensa devozione a ‘Gesù nascosto’ - un modo affascinante di riferirsi a Gesù realmente presente con il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità nel Santissimo Sacramento - si manifestò in modo speciale durante la malattia che li costrinse a letto e li portò, ancora giovanissimi, alla morte.
«Guarda! Va’ in Chiesa e salutami tanto Gesù nascosto», chiedeva Francesco a sua cugina Lucia e, in mezzo a un’eroica rassegnazione, si rammaricava solo di non poter più pregare e consolare il Santissimo Sacramento nella chiesa parrocchiale. Pochi giorni prima di lasciare questo mondo, poté ricevere la Sacra Comunione, che lo riempì di felicità: «Oggi sono più felice di te - diceva a sua sorella- perché ho dentro al mio petto Gesù Nascosto».
Quanto a Giacinta, era solita raccomandare a sua cugina: «Guarda! Di’ a Gesù nascosto che Gli voglio tanto bene, che Lo amo molto e che Lo saluto tanto». E in un’altra occasione, quando Lucia andò a trovarla, dopo essere passata in chiesa, le disse: «Vieni qui vicino a me, perché hai nel cuore Gesù nascosto. È così bello stare con Lui!».
I due santi, la cui breve esistenza fu segnata dal sacrificio e dalla santità, ci hanno così lasciato un grande insegnamento sapienziale, il cui ricordo è particolarmente opportuno in prossimità della festa del Corpus Domini, celebrata quest’anno dalla Chiesa, il 16 giugno.
Sole vivificatore dell’amore divino
La Santa Eucaristia è giustamente chiamata il Pane dei forti, vero nutrimento che non può mancare all’anima. Senza la Comunione difficilmente riusciamo a mantenerci nella via della virtù.
Oggi ci rendiamo conto che in Occidente, e soprattutto in Europa, le persone sono sempre più lontane da Dio, quando non hanno perso completamente la fede e vivono nella più completa indifferenza religiosa. Il male si sta diffondendo ovunque. La persecuzione contro i cattolici è in aumento e il vizio dell’impurità sta gradualmente guadagnando terreno nelle nostre società. In queste circostanze, un devoto della Madonna non può pensare che tutto vada bene! Ma che cosa si può fare?
Una possibile risposta si trova negli scritti di San Pietro Giuliano Eymard:
«Ho pensato molto al rimedio per questa indifferenza universale che ha invaso in modo sorprendente il cuore di tanti cattolici e ne trovo uno solo: l’Eucaristia, l’amore per Gesù Eucaristico, perché la perdita della fede, viene dalla perdita dell’amore.
Dategli il Pane sostanzioso che è loro presentato dalla Chiesa. Ravvivateli nel fuoco eucaristico. Poneteli sotto l’influenza di questo Sole vivificante. Perché si torni ad avere fede si scrivono molti libri e si fanno molti ragionamenti. Ma la fede non è tanto un qualcosa proveniente dalla ragione quanto l’effetto della grazia. Andate a cercarla alla sua fonte, nella Sacra Mensa. La comunione rende durevole lo stato di grazia e ne assicura la perseveranza, perché il suo fine immediato e diretto è Gesù Cristo. La comunione rende le virtù costanti e facili da praticare, perché alimenta il nostro amore per Dio; comunica loro dolcezza e amabilità proponendo un fine vivo e vivace. La Comunione frequente non sarà mai abbastanza incoraggiata. Non è un abuso! Il figlio che va a trovare suo padre e sta accanto e insieme a lui, abusa di lui? Lo stesso vale per i fedeli in relazione a Nostro Signore. Prepariamoci, attraverso la Comunione, al paradiso. Lì riceveremo Nostro Signore eternamente e vivremo nella sua conoscenza e nel suo amore».
Acquisiamo, pertanto, l’abitudine di comunicarci spesso, con il cuore debitamente preparato, perché l’Eucaristia è un pegno sicuro della salvezza eterna.
Fonte: Giornalino Madonna di Fatima - giugno 2022
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