L’Ave Maria è il più bel canto che possiamo intonare alla Madre di Dio. Quando la preghiamo, lodiamo la Madonna in quanto prezioso scrigno, pieno delle grazie di Dio, da cui esse sono versate su di noi; lodiamoLa perché è la prescelta del Signore, il che la rende beata sopra tutte le donne; lodiamoLa, anche, per la magnifica incarnazione dello stesso Verbo di Dio, nel suo chiostro materno e virginale.
Figlia diletta del Padre, Madre mirabile del Figlio, Sposa fedelissima dello Spirito Santo, Ella è la creatura più vicina al sublime mistero della Trinità. Per questa ragione, il suo Cuore Immacolato esulta di amore per Dio, suo Salvatore, ed è amato da Lui a in modo specialissimo, per cui tutte le generazioni la chiameranno beata.
Così, gli onori tributati alla Santissima Vergine sono supremamente graditi a Dio.
D’altra parte, la Madonna è madre affettuosa e sollecita: ogni volta che recitiamo l’Ave-Maria, Lei ci dà il migliore dei suoi doni, che sono le grazie di cui trabocca. I santi più devoti della Madre di Dio chiamavano questa preghiera rugiada celeste e divina. Sappiamo che la rugiada del mattino rende la terra feconda, dandole la possibilità di produrre i frutti più deliziosi.
Il saluto angelico è come una rugiada che prepara le nostre anime a praticare le virtù più difficili, ma anche, più meravigliose: la fede, speranza, carità, umiltà, purezza, ecc. Fecondate da questa magnifica rugiada, le nostre anime diventano belle e gradite a Dio.
Oltre a questo prezioso frutto, essa ci comunica la gioia interiore, virtù indispensabile per affrontare i terribili drammi del nostro travagliato mondo moderno.
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