Non c’è chi non si allarmi oggi per gli estremi di violenza cui l’uomo contemporaneo può arrivare. Questa crudeltà traspare ad ogni passo, nei grandi e nei piccoli incidenti della vita di tutti i giorni, attraverso la straordinaria durezza e freddezza di cuore con cui la maggior parte delle persone tratta Dio, la religione, i suoi simili e persino i suoi familiari.
Le chiese sono sempre più vuote; i comandamenti della legge di Dio e della Chiesa sono ignorati; le madri nel cui grembo diminuisce di intensità l’amore per i figli; i mariti che gettano nella disgrazia un’intera famiglia, con l’unico intento di soddisfare i propri istinti e passioni; i figli che, indifferenti alla miseria o all’abbandono morale in cui lasciano i genitori, volgono tutti gli occhi alla fruizione dei piaceri di questa vita; i professionisti che si arricchiscono a spese del prossimo, mostrano molte volte una crudeltà fredda e calcolata, che provoca molto più orrore degli estremi di furia a cui una guerra può trascinare i soldati.
Quale sarà la causa di tanta freddezza, durezza di cuore e crudeltà? L’egoismo! L’uomo ha distolto gli occhi dal Cielo e pensa solo a se stesso. Danneggia il suo prossimo per amor proprio, perché vuole beneficiare di vantaggi ai quali non ha diritto. Così, dunque, l’unico modo per estirpare la crudeltà moderna consiste nell’estirpare l’egoismo.
L’amore del prossimo basato su Dio
Ora, la teologia ci insegna che l’uomo può essere capace di una vera e completa abnegazione di se stesso solo quando il suo amore per il prossimo è basato sull’amore di Dio. Al di fuori di Dio non c’è, per gli affetti umani, stabilità né pienezza. O l’uomo ama Dio al punto di dimenticare se stesso, e in questo caso egli saprà veramente amare il prossimo; oppure l’uomo ama se stesso al punto di dimenticarsi di Dio, e in questo caso l’egoismo tende a dominarlo completamente. Così, basta aumentare negli uomini l’amore di Dio, che sarà possibile ottenere da loro una profonda comprensione dei loro doveri verso il Creatore e verso il prossimo. Combattere l’egoismo è compito che implica necessariamente “dilatare gli spazi dell’amore di Dio”, secondo la bellissima frase di Sant’Agostino.
E per toccare il cuore dell’umanità, non c’è niente di meglio della devozione al Sacro Cuore, un Dio che, fatto uomo, è morto per noi. Un cuore, misericordioso e compassionevole, che, nonostante le spine di cui Lo circondiamo con le nostre offese , vuole perdonarci e amarci con un amore infinito e perfetto.
Sforziamoci, dunque, affinché questa devozione si diffonda e trionfi autenticamente (e non solo attraverso pochi simbolismi della realtà) in tutte le case, in tutti gli ambienti e soprattutto in tutti i cuori. Solo così riusciremo a riformare l’uomo contemporaneo.
Siccome è attraverso Maria che si va a Gesù, come ripetevano sempre San Bernardo di Chiaravalle e San Luigi Maria Grignion de Montfort, non possiamo non dire una parola di filiale commozione davanti al Cuore Immacolato di Maria che, meglio di chiunque altro, ha compreso e amato il Divino Redentore e chiederLe di ottenere per noi qualche scintilla di quell’immenso amore e devozione che Lei aveva per il Sacro Cuore di Gesù. E riesca ad accendere in noi un po’ di quell’incendio d’amore con cui Ella arse così intensamente, affinché possiamo essere annunciatori del Regno di Cristo sulla Terra.
Cfr. Correa de Oliveira, Plinio - Legionario 458
Fontte: Giornalino Madonna di Fatima - giugno 2019
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